Ex Zaire - L'Eldorado nero
L'Eldorado nero
I geologi spiegano che i riflessi magici del diamante, da sempre sinonimo di ricchezza e potere, sono il risultato di circostanze assolutamente eccezionali. I cristalli di carbonio puro si formarono a decine di chilometri di profondit… e decine di milioni di anni fa in condizioni estreme di temperatura e pressione.
La rarit… giustifica il valore commerciale di questa pietra, della quale pochi paesi al mondo detengono un monopolio di produzione pressoch‚ assoluto: Sudafrica, Namibia, Siberia, Australia. Il cartello commerciale dei paesi produttori ha regolato fino a pochi anni fa prezzi e mercati. Ma esiste ora anche un altro mercato, per certi versi non
meno fiorente. E' quello clandestino, del contrabbando, alimentato soprattutto da produttori minori come Angola e Zaire e favorito dal caos politico africano.
Ed Š proprio in Zaire, un paese ricchissimo di oro e diamanti, ma considerato anche il pi— corrotto e disastrato dell'Africa, che sono entrato seguendo una "operazione import-export" che aggira tutte le leggi interne e internazionali. E' da qui che partono le radici di un business miliardario di riciclaggio internazionale che lega organizzazioni mafiose europee, attraverso banche americane e caraibiche, al nuovo Eldorado africano.
Come in un film di spionaggio, l'avventura inizia in un asettico ufficio di compra vendita di oro per lavorazioni industriali, mi proietta poi subito nella foresta dello Zaire attorno a Kisangani. Si trova qui l'Eldorado clandestino dei cercatori di diamanti. Una complessa rete di intermediari consente di fare riprese video e fotografiche , di percorrere quei sentieri nella foresta che conducono ai pozzi di raccolta dei diamanti.
Facciamo tappa in un villaggio, la gente ci guarda sospettosa, ci porta dal capo, l'unica vera autorit… riconosciuta quaggi—. Per entrare in questa zona, la zona proibita delle miniere clandestine, occorre sottostare ad una interminabile trafila di incontri, permessi, rassicurazioni. Si va in jeep fin dove si pu•, poi si prosegue a piedi, seguendo una delle tante squadre che si alterano sul lavoro.
Camminiamo a lungo, per sentieri appena tracciati sotto la volta verde e impenetrabile della foresta equatoriale. E finalmente ecco il primo pozzo, come una ferita rossa nel cuore della foresta. Ce ne sono decine qui attorno, le miniere nascono e spariscono nel giro di pochi giorni, riassorbite dal fango e dalla vegetazione.
I cercatori sono semplici manovali, alle dipendenze del capo villaggio e di una complessa mafia tribale. Si tratta di giacimenti alluvionali che non consentirebbero uno sfruttamento industriale, oltretutto in un ambiente spesso proibitivo per il clima, il caldo, le malattie. Eppure i diamanti ci sono e nonostante i metodi primitivi di ricerca e raccolta e
i taglieggiamenti dei procacciatori possono fare la fortuna di un intero villaggio, il terreno fornisce di per s‚ alcuni indizi preziosi. Si tratta di scendere nel fango zuppo d'acqua della foresta fino al fondo argilloso, a una decina di metri di profondit…, cercando una crosta spessa da pochi centimetri a mezzo metro sotto la quale si concentrano i diamanti.
Dove si trova questo minerale, ci spiega un esperto, significa che possono esserci anche i diamanti.
La cittadina di Kisangani pu• vantare a pieno diritto il titolo di piccola capitale del nuovo Eldorado nero. Le miniere di diamanti si trovano tutt'attorno, quelle di oro poco pi— lontano. E negli ultimi anni, tra le sue vie sterrate, sono proliferati decine di ateliers, negozi dove si acquistano e vendono i diamanti. Chi domina localmente il
commercio e tratta con gli emissari stranieri sono i libanesi, che controllano sia il business dei diamanti , sia quello, forse ancora pi— ricco, dell'oro.
Sia nel caso dei diamanti, sia nelle contrattazioni sull'oro, come quella alla quale ho assistito, il meccanismo Š lo stesso. I procacciatori si presentano con misure da un chilo di polvere d'oro, i compratori stranieri con pacchi di dollari nuovi appena prelevati da vorticosi giri di banche. Il prezzo sul mercato nero Š pari a due terzi del valore standard e in pi— si ottengono fatture formalmente regolari,
con la complicit… delle autorit… di polizia dello Zaire. Il vantaggio Š quindi doppio:si risparmia un terzo sull'acquisto di preziosi e si ricicla denaro. La merce pu• entrare infatti regolarmente attraverso le dogane europee.
Ed eccoci alla fase cruciale della contrattazione. Il sacchetto contiene 3 chili di polvere d'oro, scambiato contro mazzette da 10 mila dollari l'una...
Ancora qualche incertezza sul prezzo pattuito, un rapido calcolo delle spese previste per tangenti varie, infine l'accordo, siglato con un gesto. E decine, a volte centinaia di milioni di lire che passano da una parte all'altra del tavolo, con soddisfazione di tutti gli interessati.
Si calcola che lo Zaire venda regolarmente 4 tonnellate di oro all'anno contro almeno 20 di contrabbando, che pure entrano all'estero fatturati e puliti. A testimonianza dell'inventiva a delle mille risorse del traffico internazionale di capitali.
Il video "L'Eldorado nero", mette in evidenza il commercio clandestino e contrabbando dell'oro con il riciclaggio di capitali europei.
I cercatori di diamanti, sono un esempio di come sia possible, nel cuore della foresta africana, arricchire quando si trovano questi preziosi, a volte fortune inestimabili, in particolare arricchire i gestori dei banchi d'acquisto - contoir - quasi sempre libanesi ed i taglieggiatori militari.
Non Š stato facile entrare in zona di Kisangani, in zona delle miniere -
Solo con la complicit… della "Security" Zairese abbiamo ottenuto dalla "Kilomoto" (Azienda Statale delle miniere d'oro) l'autorizzazione per gli spostamenti interni dell'alto Zaire e fare riprese videofotografiche. E' di questi giorni la notizia della catastrofe che colpisce i rifugiati Hutu, ospitati dal governo nell'alto Zaire.
E' proprio l… che ci sono le maggiori concentrazioni di ricchezza ‚ stridente quindi la miseria della gente, e la prorompente ricchezza del sottosuolo.
Lo Zaire Š uno stato veramente ricco ed Š proprio in mezzo a tanta ricchezza che si leva il grido di aiuto e di speranza dei poveri e dei rifugiati.